È avviato ormai da anni in Italia il processo di migrazione dei clienti domestici (e non) dal mercato tutelato al mercato libero dell’energia: ecco come funziona e di cosa si tratta.
Il processo di liberalizzazione del mercato elettrico in Italia ha avuto inizio nel “lontano” 1999 (un po’ in ritardo rispetto agli altri Paesi europei) con il Decreto Legge n. 79 del 16 marzo, meglio conosciuto come decreto Bersani, il quale, creando, di fatto, un libero mercato, ha permesso la graduale liberalizzazione delle attività di produzione, importazione, esportazione, acquisto e vendita di energia elettrica, completata del tutto il 1° luglio del 2007.
Attualmente, però, ancora convivono due realtà:
Tal coesistenza, tuttavia, a seguito della prescrizione nell’agosto 2017 del Ddl Concorrenza, è destinata a finire entro il 2022, anno in cui il mercato tutelato verrà totalmente abolito perdendo, di conseguenza, tutti i suoi clienti che dovranno obbligatoriamente effettuare il passaggio al mercato libero.
E anche se non vi è il rischio di ritrovarsi senza fornitore quando la fine del tutelato sarà effettiva (perché chi perde il proprio fornitore, passa in automatico al cosiddetto mercato di Salvaguardia) è sempre meglio non ridursi all’ultimo momento e non arrivare a gennaio 2022 impreparati per due ragioni fondamentali:
Lasciare il mercato tutelato è semplice. Basta sottoscrivere un nuovo contratto di fornitura con un fornitore del mercato libero (che si occuperà anche di comunicare in totale autonomia la disdetta del contratto in essere all’attuale gestore del tutelato) per il quale occorreranno i seguenti documenti:
In un solo mese inizieranno ad arrivare le bollette a nome del nuovo gestore. Quest’ultime peraltro non subiranno neanche grandi cambiamenti se non il nome del fornitore che emetterà le fatture ed ovviamente il costo al kWh ed il costo Smc, che determinano la spesa materia prima e la spesa materia energia.
Tutte le altre voci presenti al suo interno rimarranno invariate (ossia, i dati della fornitura, la sintesi degli importi fatturati con il famoso grafico a torta, il dettaglio dei consumi e la sezione per le comunicazioni al cliente)
Sono milioni i clienti che già sono usciti dal mercato di maggior tutela e tu cosa stai aspettando? Quando tutti avranno compiuto la migrazione prevedibilmente, nascerà un nuovo mercato libero più dinamico e caratterizzato da una maggiore concorrenza tra i vari fornitori, che porterà inevitabilmente a una ulteriore e sicuramente gradita diminuzione dei prezzi per gli utenti.
L’importante, va ribadito, è che ci si prenda tutto il tempo necessario per conoscere tutti i fornitori presenti nel mercato libero e le loro proposte in modo da avere un quadro generale ben chiaro e scegliere con cognizione di causa il fornitore più adatto (anche a seguito di un accurato confronto).
Tal sforzo verrà di certo ripagato da una vistosa diminuzione delle bollette. Tutti soldi che sarà possibile spendere in una miriade di altri modi e che se messi da parte potrebbero essere utili anche per regalarsi un bel viaggio all’insegna del relax o per passarsi qualche altro piacere.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
Il mercato libero si è rivelato una grossa fregatura. Sto tornando al mercato tutelato e spero che molti mi seguano per dare un segnale al governo.
Buon giorno.
La penso esattamente come lei. Per ingenuità sono passato al mercato libero ormai da 8/9 anni e non solo il costo di luce e gas è aumentato, ma ho subito costantemente uno stocking continuo, invadente ed a volte anche minaccioso da parte di operatori .
Credevo , di non poter tornare indietro , dopo aver fatto la scelta di passare a mercato libero, ma se si può, vorrei che mi potesse dire come si fa.
Ringrazio per l’opportunità che mi ha dato
Cordiali saluti
Marcello Brogelli